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L'erosione devasta la duna di Lido dei Pini

Aggiornamento: 5 feb 2021

Per chi non fosse al corrente della situazione che si è venuta a creare alla spiaggia di Lido dei Pini, causata dalle forti e continue mareggiate, ecco qui una breve descrizione.

Migliaia di metri cubi di duna sono stati portati via dal mare, con tutta la vegetazione che vi cresceva. le ripetute mareggiate di forte intensità hanno flagellato la costa a più riprese ma quasi senza nessuna tregua. le onde si sono abbattute er giorni e notti sulla spiaggia, scavando la duna alla sua base e facendone crollare tratti sempre più grandi.

La parte iniziale e la parte finale dell'area in concessione alla Stella Marina, circa un chilometro e mezzo, sono rimaste abbastanza indenni. Invece tutta la zona centrale, grossomodo dalla 22 (era stato indicato per errore "12") fino alla 52 circa è stata profondamente erosa dal mare.

La duna appare dimezzata in senso longitudinale, come se fosse stata tagliata con un coltello esattamente a metà o forse anche di più. Il fronte verso il mare è ormai una scarpata verticale, alta anche quattro metri, che di fatto impedisce l'accesso a quel poco che resta della spiaggia. Dei tre passaggi a mare, solo il primo resta agibile.



La grossa boa gialla davanti alla casa 30, da decenni appena affiorante dalla sabbia, è ora abbondantemente in mare. Ha un grosso tubo metallico nella parte superiore ma, essendo capovolta, era conficcata nella spiaggia e praticamente inamovibile. Bene, ora si trova a parecchi metri dalla linea del bagnasciuga





Questo fa intuire quanta sabbia sia stata portata via dal mare, si parla di migliaia di metri cubi. Insieme alla sabbia della duna, naturalmente, il mare ha portato via tutta la vegetazione soprastante. Agavi, dita di strega, olivastri e tutta la flora, tipica del luogo, che aveva colonizzato la duna sono state spazzate via. Sulla spiaggia si incontrano agavi anche molto grandi, reclinati su un fianco in attesa di essere portati via dalla corrente.




A memoria d'uomo non si ricorda una situazione paragonabile alla presente.

Il discorso sulle cause di questo fenomeno naturale ma fino a un certo punto, e soprattutto sui rimedi è lungo e complesso. L'abolizione dell'Unità di Missione sul Dissesto Idrogeologico, struttura che accentrava e coordinava tutti gli interventi a difesa del territorio ha peggiorato la situazione. Il Sindaco di Anzio chiede che vengano ripresi i lavori per la costruzione delle barriere, fermi da anni, ma solo fino a Lavinio. Lido dei Pini sembra essere fuori dal progetto.



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